18. PAESAGGIO IN LAGUNA, cm. 28 Xi17, Come Mosè Bianchi sentì il gran fascino di Venezia che dipinse portando nel suo studio il suo impeto di romantico e di luminista lombardo. INDUNO DOMENICO, Milano 1815-—1878. Di origini modestissime. Aiuto orafo prima, poi avviato all’Accademia di Brera; apprezzato dallo Hayez di cui risentì gli influssi. Gli avvenimenti rivoluzionarii e politici del decennio 1848—5;9 lo trovarono attivo combattente; riparò anche in Svizzera e poi in Toscana, ove, come esule, dipinse «Bollettino della resa di Roma» e «Dolore del soldato». Aveva cominciato scolasticamente con temi religiosi e accademici e si volgeva ora, dopo il ’60, per vissuta esperienza, a soggetti storico-politici e patriottici. Ma poi con una terza evoluzione rappresenta una gaia «commedia umana», che coglie ‘con arguzia, con spiritosa pennellata, con piacevole vena narrativa e popolare, con immediatezza di espressione pittorica vibrante su un sicuro disegno. E però diviene forse il più cospicuo rappresentante della pittura di genere fiorita in Lombardia nella seconda metà dell’800. Affine nel gusto pittorico gli fu il fratello Gerolamo. Bibliografia: A. Rovani, Le Arti, Milano 1874; Catalogo della mostra retrospet- tiva dei pittori. D. e G. Induno a Castello sforzesco di Milano 19. LEDA. Olio su cartone, ovale, diametro cm. 25. Schizzo semplice, brioso, di felice linea compositiva. 20. EPISODIO DEI «PROMESSI SPOSI» di Manzoni. Olio su cartone, cm. 27 X 20. Chiaro bozzetto illustrativo di sciolta fluida pennellata. MICHETTI FRANCESCO PAOLO, n. Tocco di Casauria 1851, m. Franca- villa a Mare 192°. | Iniziò gli studi: a Napoli nel ’68 all’ Accademia condiscepolo di Dalbono,; poi allievo di Morelli. Lasciò Napoli per tornare nel natio Abruzzo a compiervi da solo gli studii dal vero. E come un bumus, egli trae dalla sua terra ispirazione e forza alla creazione del suo mondo. Ha infatti dedicato al suo Abruzzo un vasto «poema pittorico sacro e pastorale», Con D’Annunzio e col musicista Tosti formò quella triade abruzzese che fece molto parlare di sè. D’Annunzio subì lin- flusso di Michetti, ma quando il poeta allargò le sue esperienze con l’estetismo nietzscheiano Michetti rimase fedele alla sua terra. Pittore di efficacia rappresen- tativa, prevalentemente naturalista; arrivò a forza drammatica di rappresen- tazione che lo avvicina al romanziere Verga. Espose più volte al Salon. Bibliografia: D'Annunzio, in Convito, 1896; A.-R. Villard, Hist. of Mod. i* Art. 1902; T. Sillani, F. P. Michetti, Milano 1932. 21. PASTORALE. Olio su tavola, cm. 36,5 >: = Mentre nel grande quadro Il voto ha lasciato la più potente realizzazione del naturalismo pittorico italiano, e con la Figlia di Jorio di ispirazione dannunziana, la tragedia di primigenie passioni umane, con la Pastorella, che quasi a contrasto è esposta a fianco al Voto nella galleria d’arte mod. a Roma, piccolo, minuzioso, miniaturistico capolavoro, Michetti esprime l’altro lato dell’animo suo,‘ non il tragico, lo zolianamente naturalistico, ma il melodico e il bucoli--. e Pl. sè LI u. CO 10