60 PESSIMISTA Amare col cervello e ragionare con 1’ utero è il privilegio delle donne intellettuali. Come ci comporteremo • ' *• * - - " * .* • • • - -• * • * »* • ,9 • • . | , dunque nei rapporti con simili rari campioni della femminilità? In un modo semplicissimo: accettando... la discus sione più o meno a lungo a secondo che il soggetto ci attragga o meno, ma evitando assolutamente il desiderio di f j essere amati per più di un’ ora. SENTIMENTALE Emana da voi quella indefinibile aura di fatalità e di mistero che è diffusa intorno alle belle statue negli + i # ••• ^ • t •. • \ # • # l 9 antichi parchi solitari.. E nonostante la folla gaia e policroma che vi circonda come un ritmo sinfonico, nel vasto • • % ^ fiorito salone del ricco albergo cosmopolita, io vi sento sola e lontana come una di quelle melodie pure che udii ' a • • • • talora, nei giorni festivi della puerizia, suscitare da un venerabile clavicembalo, in una casa provinciale. C’è qualche linea-forza che vi isola e che fa risaltare ancora meglio il valore dinamico della vostra bellezza •• • •*•*'*• •% * • m 0 • * t 0 0 • esotica; vi studio, vi penetro, riassumo, concludo: non ho trovato la formula forse perche siete’un enigma troppo semplice. Curiosità la mia, o snobismo estetico, o semplice istinto di maschio? Sento che inconsciamente il vostro io intimo 0 vigile sebbene in apparenza distratto, esige una risposta. , 0 Debbo essero sincero come un collegiale... d’altri tempi? non ho alcuna risposta da darvi: vi ammiro, così...» FUNEBRE Come quei mendicanti cenciosi e tetri che battono le strade dei sobborghi, nei giorni festivi, avvelenandoci 1’ effimera gioia di un’ora sorrisa di sole, con l’ostentazione delle più ripugnanti infermità, così oggi s’è riaffacciato improvvisamente, ad una secreta finestra dell’Anima non vigilata dai Sensi, lui, l’Importuno, il funebre pensiero. Subito le corolle più vivaci sono avvizzite, le luci spente hanno ucciso i colori, e nell’ ombra sono riapparse, più vive, le croci. Ebbro di dissoluzione, incurante di preghiere e di minacce, ostinato come i beoni e i vecchi decrepiti egli seguita a dimandarci l’orribile elemosina, ghignando, con gesti teppistici. i Sensi, si gridi l’allarme con tutte le armi omicide e tutte lo voci più folli del sangue e dei Si sveglino nervi: altrimenti saran depredati i nostri tesori migliori. E il bieco intruso farà dell’anima un cimitero. LUSSURIA p. p. CARBONELLI 0 Ecco, son tuo, Lussuria, che mi serri e mi affondi in angoscia profonda con vellutat e mani: angoscia d’un lungo bacio che succhia 1’ anima e la scaglia inconsciamente fuori d’ ogni confine: mollezza di carne-seta incipriata di desideri. Io vi affondo il mio essere e non so se è tutto questo che dono di me ili un gesto, Divina Lussuria clic cogli e non lasci e mi serri alle vene anche se i suoi occhi di maliarda - uno più cupo, 1’ altro più chiaro - si serrano stanchi di baci e di sonno e sognano forse ancora 1’ ebrezza. Eccoti ancora questo mio corpo profumato che subisce vertigini senza fine e ritorna con leggerezza a lambire il tuo seno turgido e voluttuoso. Che importa se fuori la notte è senza stelle? Che importa se tinge d’ azzurro il limito delle mie voluttà un uccello sconosciuto che rosicchia follemente la Notte con un magico tema di note, forse fra gli alberi del parco, forse sulla grondaia? Io non cerco più nulla al mio Destino: cos’altro può darmi? Or io la sento fremere, e vedo le sue pupille fra le palpebre che si socchiudono e le sue mani tendersi verso di me, o mi riprende il folle sgomento di una perdizione quasi senza ritorni di compostezza, e mi abbandono in una involontaria rigidità. Bisogna affondare, affondare e cogliere tutto il profumo in un sol bacio: se salgono in cielo le prime luci e tutto è freschezza in questa notte di fuoco, è che la vita non può finire in una sola tentazione carnale. E il ritorno non lontano della luce che non si fermerà al grido nostro di amore è un ultimo invito profferito da bocche di morbidezza vellutata sotto la campana immensa e sonora della notte senza luna.