67 sellino ed asfissiante, fu allora ch’egli si manifestò individualmente. Una folata di vento sano irruppe nel suo atelier: non più idealità, nè realtà, ma soltanto il vero. Le linee si spezzano, gli angoli si moltiplicano, i particolari sono soppressi. Vigore individuale! I). d. T. *** Il Resto del Carlino di Bologna à pubblicati in questo tempo alcuni articoli d’arte : stralciamo da quelli i periodi più importanti : ARTURO LABRIOLA — La cultura proletaria : Informa che la « Proletarskaja Ivultura », or gano ufficiale della cultura, dice fra l’altro : « Per il proletariato l’arte è uno dei mezzi migliori per la organizzazione della vita e per la educazione del nuovo uomo » ; informa pure che « tutta l’anima ed il motivo della nuova poesia bolscevista è e resta la macchina. I poeti futuristi russi, col Masciakowskj alla testa, hanno perciò aderito al bolscevismo. Il poeta bolscevista Ivan Loginoff maledice alla cam pagna e alla natura e saluta la città « fatta dagli uomini )) dove soltanto c’è la lotta e il movimento e dove ognuno «va sempre più spedito». Un altro poeta rivoluzionario, il Gherasinoff, abbandona la campagna per recarsi « nei giardini di ferro e di granito, nei viali delle case di sasso». Tutta la nuova arte bolscevista, col Gasteff, il Kirilloff, Eroscin, e come si chiamano i nuovi cor tigiani del proletariato trionfante, non fanno che can tare la Città e la Fabbrica, la Macchina e il Motore ». Essa è poi un’arte di Stato. Si paga con i fondi del Ministero della Cultura, al quale del resto sovrin tende con fine senso di amore un amico del nostro paese e della nostra cultura, il Lunaciarski. Labriola conclude poi, così : Centosessanta de putati socialisti sono entrati nella Camera italiana, ma non un proletario italiano è ancora in grado di comporre, nonché un’opera d’arte, una modesta di sanima delle condizioni intellettuali in cui vive oggi il proletariato...» GINO DAMERINI — Anticipi sulla XII Biennale di Venezia: Ne critica la composizione della Presidenza, il regolamento e la giurìa d’accettazione : ne analizza insomma l’organismo che darà vita alla XII : spera che Vittorio Pica sappia darle la fisionomia del tempo nostro, perchè, « altrimenti, per vivere con i mo derni andremo a studiare i primitivi nelle Accademie e nelle Gallerie ». un umorista, avendo egli esposti 4 disegni... indu striali : Distruzione del futuro — Corda poligama vi brante — Ragazzo carburatore — Creazione dell’a more liquido... *** Da Zurigo, i pittori astrattisti radicali hanno lanciato un manifesto che — partendo dall’aspira zione per un base abbracciante tutto l’orizzonte spi rituale — tende a riunire e dirigere poi le tendenze disperse, per riuscire a dar così espressione alle di verse correnti artistiche avanzatissime. / *** Nel N. 9 di «391», rivista dadaista d’arte, Francis Picabia, dopo aver affermato che la morale est l’épine dorsale des imbéciles, con Tombeaux et bor dels si scaglila contro i giornalisti «néfastes hiboux». *** Nel Giornale d'Italia di Roma, Carlo Tridenti ha ricordato come il pittore Pierre Auguste Renoir — morto ai primi dello scorso dicembre — insistesse presso i giovani « perchè imparassero a mettere il verde dove vi è del verde, il blu dove v’è del blu, c ammetteva così i colori locali negati dai suoi com pagni di lotta; affermava che la chimica e la pit tura son cose affatto differenti; e che il nero, il bel nero d’avorio, spavento degli impressionisti, è un co lore necessario ed «épatant», che dipingere col nero e col bianco come Manet nei primi tempi o chiaro su chiaro come Monet, non riguarda che la tecnica. Renoir, voleva non riprodurre ma rappresentare alla maniera degli antichi; e sosteneva che con la na tura non si fa nulla, e non respingeva esplicitamente lo spirito d’imitazione, che pure ha animato sempre i maestri del passato, soltanto perchè sapeva a che # cosa precisamente esso si riducesse : a trarre cioè inspirazione dalle cose amate per ricrearle poi se condo i dettami dell’anima. *** Lorsqu’ ime oeuvre semble en avance sur son époque, c’est simplement que son époque est en re tard sur elle. JEAN COCTEAU. Nella Illustrazione di Roma : *** ENRICO ROCCA: Su carta rosa. — Simpa tici.e note dedicate a F. Balilla Pratella:... «E m’ha aiutato a trovare la mia strada italiana, un grande italiano: F. Balilla Pratella... E m’ha mostrato come sorriso e lacrime sieno forme diverse della stessa fe licità ». A Enrico Rocca pertanto, da parte nostra, «quel meraviglioso dono non richiesto: l’amicizia». *** L’Epoca di Roma a proposito di una com media italiana di recente rappresentata e caduta, ricorda che : « Il teatro non è fatto di rebus e di sciarade » e raccomanda che « le commedie hanno da essere essenzialmente azione, e non intrichi di gero glifici egiziani su cui ci si deve guastare da digestione nel decifrarli ». *** Sembra che al « Salon d’automne » di Parigi, molti abbiano considerato il dadaista Francis Picabia, ★ ★ ★ GASTONE DERYS : Cronache parigine. Accenna agli espositori (nel Salon d’automne) ed ai cultori dell’evoluzione dell’arredamento d’arte... A quando una mostra del genere in Italia?. ★ ★ ★ MARIO RECCHI : Cronache d’arte. Rapi da pagina critica sul pittore danese A. Hallegren « che vive da qualche tempo in Italia, e l’opera del quale è nota a non molti e solo nell’ambiente d’avanguardia».