Il Catalogo che € degno monumento commemoratıvo della grande manifestazione d’arte, darä completa definizione delle ricche sezionmi della Mostra; in queste pagine conviene accennare solo alle grandı linee organizzative. Qualche saggio d’arte preistorica, le teste greche di Como e di Brescia, la « Vittoria» di Brescia ed i ritratti romani del < Capitolium », le argenterie clas- siche tra le quali primeggia la patera di Parabiago, % rarissimi dittici consoları e sacrıi che dimostrano, con la « Lipsanoteca », il mirabile parallelismo di Roma- nitä e Cristianesimo nei primi secoli dell’Impero, la regale testa bizantina di Teodora, le oreficerie longobarde del Duomo di Monza sature di barbarico sfarzo, e quelle romaniche di Milano, di Chiavenna e di Pavia severamente com- poste in quadrature architettoniche ritmate da smalti di cupo splendore com- pongono U quadro della Lombardia arcaica. Ad essa dä un tocco definitivo la scultura romanica e gotica rappresentata, nelle sale della Kunsthaus, da inediti che, in alcuni casi, sono stati arditamente tolti dalle loro sedi originarie. Cinque statue di Giovanni di Balduccio da Pisa hanno temporaneamente lasciato la famosissima arca di S. Pietro Martire in S. Eustorgio; tre monumentalı Santı di un grandissimo ed ignoto scultore campioneEse sono usciti dal loggiato di coronamente del Palazzo degli Osti in Milano ; il capttello di Cantuü € disceso dal vertice di una colonna Dosta innanzı al Municipio della cittadina, e un Angelo borgognone dalla guglia Carelli del Duomo di Milano, mentre il famoso Cande- labro Trivulzio, capolavoro di Nicolas de Verdun, ha abbandonato ner la prima volta la navata sinistra del Duomo di Milano. Questi ardimenti degli organız- zatori saranno certamente ricompensati dall’interesse del pubblico ner un grunpPDO di opere che ha il sapore della rivelazione. Non meno importanti e monumentali 1 paradıgmi della scultura del Rinascti- mento, dall’arcaicizzante « Madonna del Coazzone > attribuita al Solari, ai raffi- nati rilievi dell’Amadeo, al volumetrico « Gastone di Foix » del classicheggiante Bambaja, alla elegantissima, manieristica « Pace » di Leone Leoni che fa parte della Tomba Medici del Duomo di Milano. La Sezione della Miniatura organizzata dalla Sovrintendente bibliografica alla Lombardia Prof.ssa Maria Schellembrid con l’alta consulenza di Paolo D’Ancona, armonicamente risponde alla Sezione archeologica e medioevale con %£ suot 17