ahime, dopo le distruzioni monumentali dell’ultima guerra, molta parte di questo patrımonio non ha piüu trovato la sua sede : 1 tesoro di Sant’Ambrogio attende che sia compiuta l’ammirevole resurrezione delld Basılica devastata ner essere ospitato nelle sale di un « Museo Sacro > modello a quelli che vogliamo costruire nelle Cattedrali di Milano, di Monza, di Vigevano ; le pitture, le sculture, gli avorı rarissimi ed ignorati dei Musei Civici di Milano giacciono ancora in parte nelle casse insieme ai dipintıi di Brera e ai cimeli del Poldi-Pezzoli, tutti in attesa che le tre sedi museali possano essere ricostruite come quelle dell’s Ambrosiana>» € del « Museo Teatrale alla Scala > che giä sono risorte dalle ceneri del grande in- cendio di Milano dell’agosto 1943. Dell’eroica affermazione di vita che rappresenta la ricostruzione di cinque Musei milanesi distrutti, L’Esposizione lombarda vuol dare testimonianza al mondo intero in un centro di cultura europea qual’e Zurigo. Un altro messaggio portano queste opere d’arte, non piü semplicemente estetico o storico, come abbiamo detto all’inizio, ma di ampio respiro umano. E?’ il mes- saggio della civiltä, I secoli felici, come ü Settecento di Giacomo Carrara e l’Ottocento di Gian Giacomo Poldi-Pezzoli consideravano soprattutto cultural- mente l’opera d’arte nel suo valore di bellezza ; £ secoli provati dalle atroci bar- barie della guerra « meccanica > e travagliati dalle grandi crisi di nascimento di una nuova cwilta, colgono nell’opera d’arte, oltre l’individuale creazione estetica, una sintesi di umanitä. E forse U’ultimo saluto del visitatore & a quella sala che avvicina gli avori classici ai paleocristiani e bizantini, le oreficerie longobarde alle romaniche, e mostra sopravvissuta alla crisi dell’Impero Romano, alle in- vasioni barbariche, alle lotte del rude Medioevo l’opera d’arte, supremo docu- mento di ciwiltä, tanto da infondere, anche nei pit scettici, il conforto di una fede nel destino umano. Messi in luce i motivi ispiralori storici, critici e spirituali dell’Esposizione lom- barda mi resta il compito gradito di un ringraziamento al Prof. Giuseppe Zoppi, all’Avv. Camillo Giussani, al Dr. Luigi Rusca delle due Associazioni Svizzera- Italia ed Italo-Svizzera che suggerirono e diedero impulso all’iniziativa, ai mecenati che donarono parte del materiale necessario alla regia dell’Espno- sizione : all’Associazione Cotonieri Italiani e all Commissariato Italiano 21