di cui la nostra terra è ricca non potranno essere portati a Zurigo se non in qualche esemplare. Ciò non toglie però che molte opere scelte tra le più belle e le meno note, quelle che abbiamo scovato nascoste nelle più remote chiese delle vallate, diranno ai confederati una parola già sufficiente sul nostro passato. Essa costituirà un invito a voler scendere nel Ticino e vederle sul posto, nell’atmosfera delle chiese, respirando l’aria della nostra terra. E neppure tutto quanto sarà esposto potrà essere prettamente di autore ticinese. Alcune opere sono della scuola lombarda, raccolte nelle nostre chiese; difficile sarebbe fissare il solco perchè alla terra vicina i Nostri attinsero forze spirituali, ed artisti della terra lombarda vennero da noi. A tanto passato abbiamo aggiunto i moderni quale espressione sia pure in forma più modesta della continuità con cui la tradizione artistica ticinese si protrae fino ad oggi. Speriamo così di essere riusciti d dare una pallida idea della arte Ticinese e soprattutto di poter contribuire a far conoscere ed amare sempre più la nostra terra non nelle espressioni vuote e manieristiche ma nella sua realtà e genialità. Dott. Ettore Rossi Presidente del comitato d’organizzazione Li