63
STUDIO
EMILIO NOTTE
r
x-m*
V-
■
I
. r • -
, . V N
; • V?■
- • • y H- ;.T ^.-S' : ^
>> \ t£ j
1I
•J' : ; ' , - V
, \
\ \v <rx-.v y '
w
f-'f:. •• >.
- A<-'
r-ij:;
s li
■A
%
1
CONVEGNO
ARMANDO MAZZA
L’esasperante getto d’acqua sullo scudo di porcellana della vasca, sonorizzando, accendeva un
brividìo di lucciole e me le spruzzava sul viso corroso dalla passione, nell’attesa anelante di te, tortora
e pantera, che mi avevi aculeato con un solo sguardo.
11 cielo d’aprile era tutto a festoni violacei di sole e a drappeggiamenti d’ombre di nuvole.
Tu apparisti in fondo al viale, flessile, i fianchi ansati, ghirlandata da un grande cappello fioreo,
il volto rigato di mistero. Perchè non stellato di gioia ? Perchè non insoavito d’amore ?
Mi trepidò il cuore.
Ma ecco che mi fosti vicina e in un sorriso ti aulì la bocca come un fiore.
Eri tutta un’aiuola di profumi che vorticavano ; eri una solarità cerula ove balenavano le lamine
di fosforo dei tuoi sguardi.
r r%* » * . , ' • - ' v - j
Auroreggiò ancora in quell’ attimo la mia vita.
Ma da allora io non ti ho vista più.