rivalutata in tutta la sua importanza di precorrimento del lumınismo € natura-
lismo caravaggesco. E al Cinquecento lombardo si affianca, armonico, 1 Cinque-
cento Veneto con Tiziano, con Tintoretto, e soprattutto con Lorenzo Lotto, uno det
trionfatori della nostra Esposizione.
La visione del Rinascimento italiano si completa con gruppi meno ricchi per
numero ma non meno intensi ver qualitä delle opere : non sfuggira al visitatore
la raffinata rappresentanza ferrarese e il coro dei capolavori toscani : il solenne
«S. Nicolö da Tolentino» die Piero della Francesca, l’Angelico e ı Lippi, i deliziosi
Pesellino, £ drammatici Botticelli, il < Profilo d’Ignota» del Pollaiolo famosis-
sima insegna del Poldi-Pezzoli.
La tirannia dello spazıio nelle sale della Kunsthaus non ha consentito di organız-
zare un’ampia documentazione dei valori del Seicento lombardo ; ma opere fonda-
mentali illustrano la varietä d’aspetti della nostra Scuola : basta citare il colo-
rismo opulento del Procaccini che trasporta in un clima barocco ı risultati mantie-
ristici, e le ardıte ricerche chiaroscurali del Morazzone, autentico maestro del
Magnasco.
Eivalutato € il Settecento lombardo nelle tele del Ceruti e del Galgario che sono
una vera *scoperta> nella Mostra. Un panorama familiare presenta invece mi
visilatori la scelta serie di Settecentisti veneziani che € qui offerta anche come
prova dell’ampio raggio del collezionismo lombardo.
E sarebbe questo il momento di illustrare la provenienza dei « Tesori d’arte di
Lombardia >, di commemorare glı Istituti da cur provengono : u < Capitolium >
di Brescia che gli scavi recent della Sovrintendenza alle Antichita rimettono
in onore, la Basılica madre dell’architettura romanica, Sant’ Ambrogio, le gotiche
cattedrali di Monza e di Milano, e quella, mista di forme rinascimentali e barocche,
di Vigevano, presenti tulte con le oreficerie kturgiche donate da Imperatori, da
Arcivescovi, dar Visconti, dagli Sforza ; e via via i Musei Civicı gloriosi ner vetusta
tradizione come il Civico Museo del Castello Sforzesco di Milano, il Museo
Malaspina di Pavia, la Pinacoteca Tosio-Martinengo e il Museo Cristiano di
Brescia ospite dalla vetusta Chiesa di S. Giulia. Ma questa rievocazione equi-
varrebbe al ritessere un’altra volta la storia regionale che 1 Dr. Wartmann ha
rıevocato nella sua vibrante prefazione.
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