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la luminosità della natura, egli si spoglia a poco a poco
delle intrusioni di ogni ricettario teorico, per manifestare in
organismi fermi, solidi, vitali, il sentimento classico della
propria umanità.
La sua donna, i suoi figli, il suo giardino sono per lui
tutta la vita e tutto il mondo. Egli li dipinge senza stan
carsi e senza ripetersi, con quella sua splendente gamma di
bianchi e di turchini, con un intimo senso religioso, perchè
ogni più umile scena nel momento stesso in cui colpisce la
sua squisita sensibilità visiva ridesta vittoriosamente il suo
spirito sempre vigile.
Sdegnoso d’indugiare nel particolare, il giovane pittore
toscano raggruppa le sue figure senza nessuna violenza acca
demica o retorica, con sincera naturalezza, per virtù di un
felice istinto decorativo. Le carni sode, fresche, rosee,
fragranti dei suoi piccoli sembrano crescere nel giardino
luminoso come fiori. Egli carezza le testine bionde con una
commozione di toni, con una affettuosità di colori che vince
la materia e muta la luce del sole in luce di spirito. Pas
seranno gli anni, ma quella umanità rimarrà sempre gio
vane, perennemente intenta al richiamo delle nuove prima
vere, eternamente ansiosa di risentile sul capo il solco della
carezza materna,
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Se l’opera di Armando Spadini illustra e riassume il
lavoro di almeno un quinquennio, le tre tele esposte da
Camillo Innocenti documentano l’attività più recente del
pittore romano. ,
L’Innocenti ha cominciato ad amare i principii degli
impressionisti e dei luministi francesi fino da quando, vinto
il pensionato nazionale di pittura, si recò ventiquatrenne in
Spagna per studiare e copiare Velasquez, Perchè non per
niente Velasquez fu il primo, vero maestro di Manet, e due
secoli e mezzo prima degl’impressionisti dimostrò con
I esempio che le ombre debbono essere colorite e che in