Abraham pousse dans le cirque
tabac dans ses os fermente
Abraham pousse dans la cirque
pisse dans les os
les chevaux tournent ont des lampes éléctriques au lieu des têtes
grimpe grimpe grimpe grimpe
archevêque bleu tu es un violon en fer
et glousse glousse
vert
chiffres
TRISTAN TZARA
PIUME
(A Tristan Tzara e Marcel Janco poeti di terra lontana).
Hai gli occhi sbandati corne le farfalle randagie ehe si son curvate sui fiori
dimessi, perché han sentito sulle tremule schiene di bambagia le prime carezze
del vento spiumato più leggero dei tocchi di campana e più caldo dell’alito délia
terra bagnata: — e il tuo cappello è un piccolo cielo di cristallo azzuro, sfioccato
e cadente corne la primavera già tremante dal freddo: — e i tuoi capelli son
veramente fioriti di fiori e di spine corne le rose sdegnate. Povero fiore ehe
non ha più stagione! (c’èforse uno spillone tra spalla e spalla per un cilizio di tutta
passione?) —
Dove riposerai la bianca fronte se non nell’azzurro davanzale dell’orizzonte ehe
s’avvicina coi mille piedi délia pioggia errante fresca a ventaglio, nel trepestio di mille
piccole cosine ehe bruciano al fuoco lento degli occhi ehe si chiudono prigionieri
nel caro delle mani?
È notte e non è notte : saresti la primavera se le farfalle, fiori di primavera, si
posassero sui tuoi capelli ingennamente disciolti: cosi accorata non rinascerai
più. Non ci sono ehe questi tetti slavati goccianti la malinconia più calda ehe uno
scirocco d’amore — e un ricciolo ehe tentenna sulla tempia, sottile • leggero corne
una vena bionda azzurra senza sangue.
Sei tutta senza sangue e senza domani: più lontana délia luna ehe cerca la sua
perduta stagione, tu sei il profumo errante d’una bocca dimenticata.
Ma se i tuoi occhi spaventati e distratti, si aprissje.ro un moment© eon Taere gelosia
di chi ha tutto perduto, con la. spilla del tuo sgüa’rdo più profonde degli abissi
ehe abbiamo insieme cercati, saprei disegnare sulle tue guancie di fragile porcellana
azzurata, un monte un lago un cipresso e un fiore, per darti uno specchio e un
cuore, o amore del più alto balcone e del più lontano giârdino.