1
7
nel Paolo e Francesca, scatenò una tempesta quando fu
esposta alla Mostra di Milano nel 1894.
* *
*
Quale era il motivo di tanta indignazione che da molti
fece dichiarare pazzo il pittore; pazzo come Sar Peladan
che accolse il quadro con viva ammirazione nella Sala della
Rose-Croix, pazzo come Vittore Grubicy che sulla Cronaca
d'Arte col suo impeto battagliero ne aveva preso le difese?
Il contrasto non poteva nascere dalla composizione, di una
semplicità da prinfitivo: una madre che cela in grembo il
suo bambino mentre una schiera d’angeli, ai due lati, si
piegano genuflessi. L’opposizione, dunque, era provocata
dalla singolarità della tecnica. In quella scena collocata
nella libera atmosfera, penetrata dal pulviscolo solare,
immersa nella vibrazione luminosa che si effondeva in tenui
gradazioni di verde, di rosa e d’oro, non si riusciva dai più
a rilevare il disegno, a percepire i valori, a comprendere il
colorito.
Ma l’artista, avvezzo a sfidare imperturbabile ogni
frangente, ascoltava le voci nemiche con calma perfetta.
Egli era finalmente giunto a concretare il suo sogno, ossia
una nuova forma di spiritualità, un’astrazione dei sensi con
mezzi diversi da quelli usati dall’arte antica, per modo che
l’idea vincesse ogni schiavitù della materia e al suo cospetto
il nostro spirito, senza quasi avvertirlo, si sentisse liberato
dal peso della vita mortale.
L’arte di Gaetano Previati é già tutta in cotesto quadro, 1
nel quale la forza emotiva consiste nella profondità del
sentimento, e il colore e le forme sono per la prima volta
intuite nella loro essenza di vibrazioni, di moto. Il poema
umano della Maternità si farà cristiano-religioso con la
Madonna dei Cigli, per svolgersi, uno d’ispirazione e di